Racconto Acque sconosciute (parte seconda)

 

-Mi piacerebbe, ma ecco vedi …non ho troppo simpatia per gli sport acquatici e men che meno per il nuoto-

-Oh nessun problema, bella fanciulla. – disse il granchio che, schioccando le chele, richiamò subito l’attenzione di un banco di meduse capitanate da un vivace delfino.

-Eccola! È lei è lei la nostra salvatrice!- gridò il delfino avvicinandosi svelto a colpi di pinna.

Le meduse lo seguirono e,  giunti in prossimità dello scoglio, dopo aver salutato l’amico granchio, quegli abitanti marini chiesero a Spumantra di aiutarli.

-Aiutarvi io? E perché? E come? – farfugliò la bella sirena, disarmata di fronte a quella bizzarra richiesta.

-Tu sei la sirena volante che maga Corallina ha visto nei suoi sogni premonitori. Tu sei la fata dell’acqua  che salverà il nostro mare dal perfido MOSTRO che sta distruggendo i nostri fondali senza alcun rispetto e senza pietà.-Continuò a spiegare il delfino, sputacchiando a destra e a manca  pezzetti di pasticcino alle alghe.

Mentre la comitiva continuava a chiacchierare, Spumantra, osservando  l’acqua che luccicava debolmente alle prime luci di quel mattino, pensò che quella tempesta l’avesse trascinata proprio in un luogo davvero strano dove pesci e altri abitanti marini parlano la lingua degli umani e quella poco conosciuta delle sirene.

-Ok , vi aiuterò. Ma ora smettetela di strillare che mi fate venire il mal di testa!- Ordinò la sirena zittendo all’istante  tutti i presenti.

-Allora seguici e vedrai tu stessa cosa sta accadendo nel nostro mondo marino-

Le consigliò uno squalo  sdentato che, riaffiorando dall’acqua, fece sobbalzare Spumantra dallo spavento.

-La prossima volta fa più attenzione, non vedi che così spaventi a morte la nostra unica via di speranza?-

la voce che severa rimproverò lo squalo  era quella di Tonny, un elegantissimo tonno rosso ,che si presentò subito alla bella sirena levandosi il cilindro dalla testa.

-Ben arrivata fra noi- Disse e piroettò sopra l’acqua salata come un provetto danzatore.

-Ora basta con i convenevoli e tu chiudi quella bocca- ordinò il granchio all’amico pesce gatto che acciambellato dietro uno scoglio vicino contemplava Spumantra leccandosi i baffi, pregustando un lauto pranzetto con quella sardina gigante, la più grossa che mai gli fosse capitata.

-Lei è una sirena, non quello che pensi tu- sbraitò il granchio, pizzicando energicamente la cosa del pesce gatto… nel vano tentativo di distogliere i poco rassicuranti pensieri  dell’amico sulla nuova arrivata.

-Oh dai suvvia che scherzo è mai questo? Lo sappiamo tutti benissimo che le sirene oramai sono una razza in via d’estinzione. Sono esseri fragili, troppo sensibili all’inquinamento, sono  brave solo a cantare dolci melodie e nient’altro.- Obiettò il pesce gatto iniziando a far le fusa verso quella sardina gigante che voleva a tutti i costi ammaliare.

-Se granchio dice che lei è una sirena vuol dire che è così- Ruggì il  delfino battendo forte la coda sul pelo dell’acqua tanto per far capire a pesce gatto che si stava innervosendo.

-Ah sì ? Siete proprio sicuri che sia una sirena? E se veramente lo fosse cosa sono allora  queste due  protuberanze piumate che spuntano dalla sua schiena?

-Continuò il pesce gatto indicando il dorso di Spumantra…

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continua…

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