Racconto Acque sconosciute (parte prima)

La tempesta si placò e il sole del mattino rischiarò anche gli abissi del mare, scintillando sull’acqua.

Il vento che aveva strapazzato e ali della povera sirena volante cessò improvvisamente di soffiare e Spumantra ricadde in acqua con uno splash annegando le ali in un mare troppo salato!

Mentre cercava di tenersi a galla, lottando contro il  peso delle piume bagnate che la trascinava sempre più giù nelle profondità marine, la sirenetta cominciò a domandarsi, dove quel lungo volo l’avesse trasportata.

Fin da bambina Spumantra aveva il terrore di nuotare negli abissi marini come invece facevano con leggiadria tutte le sue sorelle. Lei, esile sirena dalla coda squamosa color dell’alba primaverile e nata con due insolite ali piumate, amava volare e volteggiare nell’aria tanto quanto odiava immergersi nell’acqua salata . Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mentre le sue sorelle sguazzavano felici fra la spuma marina, lei, seduta su uno scoglio, osservava curiosa e rapita gli stormi di uccelli che volavano verso Sud.

Così, imitando il volo dei pennuti, la bella Spumantra imparò a lasciarsi trasportare dalle correnti del cielo mentre quelle dell’acqua le rimasero ostili e sconosciute.

La piccola sirena, in men che non si dica, con un colpo della sua scintillante coda, riemerse dalle onde e, respirando a pieni polmoni, iniziò curiosa  a guardarsi intorno.

All’orizzonte i suoi occhi attenti intravidero una lunga e candida distesa di sabbia e un promontorio roccioso che somigliava tanto a un enorme DRAGO accovacciato, con la bocca spalancata pronta a inghiottire i suoi visitatori : una grotta marina.

Annaspando con le braccia la bella sirena riuscì a raggiungere uno di quegli scogli e con un ultimo sforzo vi si arrampicò. seduta scomodamente su quella roccia pungente, distese le ali al sole e attese , tremante , che i raggi troppo tiepidi facessero evaporare  le gocce d’acqua imprigionate fra le piume.

-Ciao bellezza come mai da queste parti?- Spumantra abbasso lo sguardo, per capire a chi appartenesse quella vocina e, sotto il suo naso ,si materializzò un grosso granchio che la fissava con espressione stupita.

-Oh, brrrr, brrrr, buon giorno anche a lei. Purtroppo non saprei rispondere alla sua cortese domanda- sospirò affranta e balbettando per il freddo.

-Non fare quella faccina triste- le raccomandò il granchio, mentre con le grosse chele la solleticava per rubarle un sorriso.

-Sei semplicemente finita nelle acque del mare, di un mare qualsiasi di questo straordinario paradiso terrestre. Ecco dove sei!- continuò, mentre Spumantra iniziava a sorridere.

-Questo mare è il posto più incredibile che io abbia mai visto- disse la sirena, osservando incredula un gruppetto di gabbiani che ballava ,a ritmo di salsa, sul dorso di un simpatico balenottero.

-Ah questo che vedi non è ancora niente. Sai qui ci sono un sacco di abitanti alquanto bizzarri, ne vuoi conoscere qualcuno?-

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