CAPITOLO QUINTO
Maledetti poteri magici!
Mentre
Mentre Vale, ripresasi da quello strano torpore cercava invano di convincermi a tornare sui miei passi, sua madre ancora sotto l’effetto di quel misterioso sortilegio ronfava beatamente stramazzata sul sedile dell’auto.
-Incredibile!- urlò Vale osservandola, – E’ la mia prima festa in discoteca e mentre la mia migliore amica mi sta abbandonando senza nessuna spiegazione tu ti metti a dormire- e cominciò a scuoterla dolcemente nel tentativo di svegliarla.
-Mamma svegliati per favore non puoi abbandonarmi anche tu- Ma la sua GENITRICE russava beatamente cullata dalle braccia di Morfeo e non dava alcun segno di VITA.
-E mentre Vale iniziava a dare i primi segni di nervosismo quella nebbiolina iniziò a diradarsi come neve al sole e sua madre si risvegliò.
Ancora assonnata si alzò dal sedile dell’auto e accorgendosi della mia sparizione chiese spiegazioni alla figlia. . Nel frattempo io seguivo come ipnotizzata quella gatta mentre in lotta con i miei pensieri sognavo di essere come tutte le mie coetanee e di non avere quei poteri ereditati dalle mie antenate.
Tutto sommato avevo proprio una famiglia piuttosto diversa dalle altre, probabilmente la famiglia adatta a una tipa come me….ma tutte queste convinzioni non riuscivano a tranquillizzarmi e nemmeno a fermare quell’impulso così forte di seguire quel felino.
Avrei dovuto ricordarmi di fare un elenco dei vantaggi di possedere poteri magici e fu proprio mentre iniziavo mentalmente a elencare le opportunità di questi poteri che la gatta nera si arrestò..